IL CAPPUCCIO CRESCE LENTO … MA NON E’ UNA SCELTA DEL CAVOLO
Quest’anno il nostro cavolo cappuccio è cresciuto in ritardo. Lentamente ha messo radici nel terreno e sempre con i suoi tempi, diversi da quelli che avevamo immaginato, sta formando il cespo. Quest’anno il cappuccio cresce lento.
Adesso è coperto da un telo di tessuto non tessuto e timidamente aspetta il passare dell’inverno e l’arrivo della buona stagione quando, speriamo, ricomincerà a crescere. Qualcuno potrebbe dire che è un cavolo pigro, che stenta a fare il suo dovere ma invece, come spesso accade ciò è dipeso da una scelta dell’uomo che lo ha coltivato.
Tutto comincia nell’estate 2015 precisamente il 17/07/2015. Quel giorno, dobbiamo trapiantare il cappuccio ma un mal funzionamento della trapiantatrice ci costringe a cominciare il lavoro nella mezza mattinata e a concluderlo sotto le torride condizioni che hanno contraddistinto l’estate 2015.
Temperatura al suolo: 40°C. Conclusione dell’operazione: tutto il cavolo cappuccio trapiantato quel giorno viene fresato e interrato alcuni giorni dopo perché ha ceduto a causa del troppo caldo.
In agricoltura biologica ci si abitua presto a qualche sconfitta e decidiamo di riprovarci, ordiniamo altre piantine che arrivano però un mese dopo. Trapiantiamo il 28 agosto. Le temperature sono più clementi ma il ciclo biologico di questa varietà estiva è di quattro mesi e siamo troppo in ritardo perché questo cavolo faccia in tempo ad ingrossare il cespo prima che arrivino i primi freddi. Pensiamo di aver perso anche questo secondo trapianto e invece… con i suoi tempi, cresce... e continua a crescere, aspettando primavera!
…e forse è vero quando si dice che in campagna, il tempo è più integro: passa meno tramite gli orologi…